La stella slovena Gal Glivar fa suo il Giro del Belvedere
VILLA DI VILLA (TV) – Nemmeno Tadej Pogacar era riuscito a imporsi sul traguardo di Cordignano; un obiettivo che il suo giovane ‘delfino’ Gal Glivar, portacolori di UAE Team Emirates Gen Z, ha centrato oggi aggiudicandosi 85° Giro del Belvedere. Il 21enne, al termine di un tiratissimo finale, ha anticipato in uno sprint ristretto il primo anno bresciano Davide Donati (Biesse Carrera) e Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna).
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Ma i due atleti sul podio non sono stati gli unici italiani a ben figurare nella classica trevigiana. Ai piedi del podio si sono classificati Alessandro Pinarello (VC Group-Bardiani), Alessandro Romele (Astana Qazaqstan), Filippo D’Aiuto (General Store) ed Edoardo Zamperini (Trevigiani). Insomma buone indicazioni per il ct Marino Amadori in quello che viene considerato il Mondiale di primavera del ciclismo U23.
La cronaca
Partenza alle 13.15 per i 175 corridori che hanno preso il via da Villa di Cordignano. Sin dalla prima tornata del circuito delle Conche sono iniziati gli scatti e all’inizio del secondo giro (km 12 di gara) è andato via il portacolori della General Store, Kevin Pezzo Rosola.
Il ventunenne veronese ha raggiunto un vantaggio massimo di 4’32” dopo 59 Km di gara, ma negli ultimi due passaggi sul circuito delle Conche, il gruppo ha iniziato ad alzare il ritmo e a erodere secondi al figlio d’arte: il padre di Kevin è l’ex pro’ Paolo Rosola, mentre la madre è la due volte Campionessa Olimpica nella Mountain Bike Paola Pezzo.
Sin dai primi passaggi del secondo anello di giornata, che ha come principale asperità lo strappo di Piai della Vigna, il vantaggio di Pezzo Rosola si è assottigliato sempre di più, complice la stanchezza e la velocità sostenuta del gruppo ridotto a una sessantina di unità. Il veronese è stato riagguantato quando mancavano 73 km all’arrivo.
Il ricongiungimento ha rotto la situazione di tregua in testa al gruppo principale: nel terzo passaggio su Piai della Vigna ha provato a portare via un drappello l’olandese Menno Huising (Team Visma), senza però trovare troppa collaborazione. In seguito ci hanno provato anche Etienne Grimod (Biesse-Carrera) e Marco Schrettl (Tirol KTM), ma le rispettive azioni si sono esaurite nel volgere di pochi chilometri.
In vista del terzultimo passaggio sul traguardo di Villa di Cordignano si è sganciata invece un’azione numerosa: a propiziare il tentativo neanche a dirlo, Menno Huising (Team Visma). L’olandese ha portato via un gruppetto di 17 corridori comprendente anche Garcia Trejo (Monex), Romele (Astana), Brough (Aix-en-Provence), Montoli e Donati (Biesse-Carrera), Borgo (CTF-Victorious), D’Aiuto (General Store), Rojas Vega e Ruiz (GW Shimano), Muniz (Petrolike), Ambrosini (Colpack Ballan), Putz (Tirol KTM), Glivar (UAE Team Emirates), Rosa (Trevigiani), Biagini (VF Group Bardiani) e Cettolin (Zalf).
Sulle rampe durissime del Montaner, Huising, Romele e Glivar si sono dimostrati i più pimpanti in salita, ma il loro tentativo è stato subito rintuzzato dagli inseguitori. Al termine del penultimo giro, Huising ci ha riprovato con Rosa: l’azzurro della Trevigiani non è riuscito però a tenere il ritmo dell’olandese che si è involato in solitaria. Alle sue spalle ha provato a ricucire Putz, ma anche l’austriaco ha dovuto desistere.
Huising si è presentato in cima all’ultimo passaggio sul Montaner con una ventina di secondi di margine: un vantaggio che però gli inseguitori, di comune accordo, sono riusciti a erodere nei chilometri finali fino al definitivo ricongiungimento avvenuto quando mancavano 3 chilometri alla conclusione. Quindici corridori si sono presentati sul rettifilo conclusivo in leggera salita per il più classico degli sprint a ranghi ristretti, dove lo sloveno Glivar ha valere la sua eccellente punta di velocità precedendo Donati e Crescioli.
«È stata una vittoria fantastica, al termine di una gara molto impegnativa resa ancora più ostica dalla pioggia e dall’altissimo livello dei partenti», ha dichiarato il vincitore Gal Glivar. «Sapevo di dover entrare nell’ultimo rettilineo in seconda posizione e poi spingere a tutta, così ho fatto. Sulle orme di Pogacar? Speriamo di sì, è il mio idolo».
Media km/h: 40,88
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