Marta Bastianelli è la regina delle Fiandre
OUDENAARDE (BELGIO) – Era tra le favorite della vigilia. Secondo lo speaker ufficiale della corsa, che ieri ha presentato una ad una tutte le concorrenti, era la favorita numero uno. Marta Bastianelli (Team Virtu Cycling), campionessa europea su strada, si aggiudica la sedicesima edizione del Giro delle Fiandre femminile. La laziale di Lariano brucia nello sprint ristretto l’olandese Annemiek Van Vleuten (Mitchelton Scott) e la danese Cecilie Uttrup Ludwig (Bigla). La Bastianelli è la seconda italiana ad imporsi in una delle più prestigiose classiche del nord dopo l’exploit di Elisa Longo Borghini (Trek Segafredo) nel 2015.
Una gara lunghissima (quasi 160 km) caratterizzata per la maggior parte da una fuga di sette atlete che si è formata nel corso della prima ora di corsa. Tre italiane, Ilaria Sanguineti (Valcar Cylance), Silvia Valsecchi (BePink), Giulia Marchesini (Aromitalia Basso Vaiano), la russa Ksenya Dobrynina (Servetto Piumate), la francese Severine Eraud (Doltcini Van Eyck), le olandesi Kylie Waterreus (Health Mate) e Chanella Stougje (Hitec Products).
Le sette di testa – sotto la spinta del folto e coloratissmo pubblico di appassionati che da sempre caratterizza la “Ronde” – arrivano ad avere un vantaggio massimo di 3 minuti. Diverse cadute rallentano l’inseguimento e coinvolgono anche la vincitrice del 2017 Coryn Rivera (Team Sunweb) e la campionessa olandese Chantal Blaak (Boels Dolmans), che riesce però a riagganciare la corsa. Il gruppo controlla le fuggitive e inizia la rimonta dopo il Muur di Grammont, quando il drappello delle fuggitive si spezza in due tronconi. Silvia Valsecchi e Ksenya Dobrynina riescono a riportarsi sul quartetto di testa, mentre la Marchesini cede definitivamente e viene ripresa. La fuga termina ai piedi del Kanarieberg, a poco più di 45 km dal traguardo. Da qui in avanti la corsa entra nel vivo. Scatti e controscatti alzano l’andatura. In testa si muovono le migliori e, a 20 km dalla fine, la testa del gruppo conta una trentina di unità.
L’accelerazione decisivo porta la firma di Marta Bastianelli (Team Virtu Cycling), Katarzyna Niewiadoma (CCC Liv), Annemiek Van Vleuten (Mitchelton Scott) e Cecilie Uttrup Ludwig (Bigla), mentre la vincitrice di Cittiglio Marianne Vos (CCC Liv) è vittima di una foratura. Mancano i muri decisivi e più famosi. Sull’Oude Kwaremont la Ludwig prova ad attaccare. Sul Paterberg la Niewiadoma perde contatto e lascia il trio Bastianelli-Ludgwig-Van Vleuten al comando. Gli ultimi chilometri sono una partita a scacchi ad altissima velocità.
Alle spalle del terzetto di testa si forma un quartetto con Sofia Bertizzolo (Virtu Cycling), Chantal Blaak (Boels Dolmans), Ellen Van Dijk (Trek Segafredo) e la riassorbita Niewiadoma. Il distacco oscilla intorno ai 20″ senza possibilità di riaggancio. È sprint a tre. Marta Bastianelli si conferma in gran forma ed ha ragione con facilità delle compagne di fuga, sebbene Annemiek Van Vleuten provi fino all’ultimo colpo di pedale a rimontare la trentaduenne laziale. Terza la Ludwig. Sofia Bertizzolo chiude quarta e si precipita ad abbracciare la compagna di squadra Bastianelli, ancora incredula ed in lacrime per la gioia. Undicesimo posto per la campionessa d’Italia Marta Cavalli (Valcar Cyclance Cycling).
(Servizio a cura di Fabiano Ghilardi)
Media km/h: 37,19
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