Pogacar cade; Evenepoel vola: la Liegi 2023 è dell'iridato
LIEGI (BEL) – Era atterrato due giorni fa dal ritiro dal Teide e oggi Remco Evenepoel ha spiccato il volo sulla Côte de la Redoute andando a prendersi di forza la sua seconda Liegi-Bastogne-Liegi. Una Doyenne dominata quella del campione del mondo belga, che purtroppo non ha potuto regalare il duello tanto atteso tra il portacolori della Soudal – Quickstep e Tadej Pogacar: lo sloveno, infatti, è caduto dopo 85 km, rimediando la frattura multipla dello scafoide del polso sinistro: i tempi di recupero verranno valutati probabilmente dopo l’intervento. Così il Wolfpack e il suo capitano hanno avuto strada libera, nonostante la vana resistenza di Thomas Pidcock, Ben Healy e Santiago Buitrago, gli ultimi ad arrendersi alla cavalcata solitaria del 23enne.
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E il dato anagrafico non è secondario: all’età di 23 anni e 88 giorni Remco Evenepoel è il più giovane atleta a centrare un bis consecutivo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Ed era da 37 anni che un campione del mondo non sfilava sul rettilineo finale in maglia iridata: l’ultimo fu Moreno Argentin.
La corsa
Se questi sono i dati statistici, il succo del discorso è che la Soudal – Quickstep, fino a oggi impalpabile nelle ‘sue’ classiche del nord, ha tenuto in mano la corsa dall’inizio alla fine, gestendo la fuga a 11 uomini promossa nelle prime fasi di gara. Nessun grattacapo quando Jan Tratnik (Jumbo-Visma) ha provato ad allungare, rientrando su uno stoico e spettacolare Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), l’ultimo dei fuggitivi ad arrendersi e 19° al traguardo.
I compagni di Evenepoel, tra cui Alaphilippe, si sono limitati a portare il proprio giovane capitano sulla Redoute, dove, come nel 2022, Remco ha scavato il solco, non con uno scatto secco, ma con una progressione che ha fatto piegare il capo al duo della Trek-Segafredo formato da Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose e a Thomas Pidcock.
Mentre il belga proseguiva senza tentennamenti verso il traguardo, gli uomini Trek pagavano lo sforzo, venendo riassorbiti dal drappello degli immediati inseguitori. Poco meglio è andata a Pidcock: capendo di non poter reggere il ritmo dell’iridato, l’inglese ha deciso di giocarsi la piazza d’onore contendendola all’irlandese Ben Healy, alla fine quarto, e a un redivivo Santiago Buitrago (totalmente diverso rispetto a quello visto al Tour of the Alps), che ha chiuso al terzo posto.
“Un’emozione speciale, un bis storico, con questa maglia: la fotografia dell’arrivo di oggi la conserverò in un posto speciale”, ha confermato il belga. “Ovviamente parte di questo successo è della squadra, che oggi ha inscenato un grande show per me, tenendo in pugno la corsa sin dall’inizio e spianandomi la strada verso la vittoria. L’attacco? Ho dovuto gestirlo, visto che a causa della pioggia era difficile scattare stando in piedi sui pedali, visto che la ruota posteriore slittava. Ho sentito anche cosa è successo a Tadej: gli auguro di riprendersi il prima possibile. Ora mi concentrerò sul Giro, ma prima mi concederò un piatto di patatine fritte”.
Detto di Velasco, in chiave azzurra Giulio Ciccone ha chiuso tredicesimo. Nello stesso gruppo degli altri due italiani anche Lorenzo Rota, 20°, e Mattia Sobrero, 21°.
Ordine d’arrivo 109th Liège-Bastogne-Liège
1 EVENEPOEL Remco (BEL) Soudal – Quick Step in 6:15:49, media 41,21 km/h
2 PIDCOCK Thomas (GBR) INEOS Grenadiers 1:06
3 BUITRAGO Santiago (COL) Bahrain – Victorious
4 HEALY Ben (IRL) EF Education-EasyPost 1:08
5 MADOUAS Valentin (FRA) Groupama – FDJ 1:24
6 MARTIN Guillaume (FRA) Cofidis 1:25
7 BENOOT Tiesj (BEL) Jumbo-Visma 1:37
8 KONRAD Patrick (AUT) BORA – Hansgrohe 1:48
9 SKJELMOSE Mattias (DAN) Trek – Segafredo
10 HIRSCHI Marc (SUI) UAE Team Emirates