Simone Galbusera spicca il volo nella Piancamuno - Montecampione
MONTECAMPIONE (BS) – I mitici tornanti di Montecampione, sede dello storico duello tra Pantani e Tonkov nel 1998, mettono le ali al comasco Simone Galbusera (Pool Cantù GB Team), che taglia per primo il traguardo posto ai 1200 metri di altitudine andando a prendersi il 44° Trofeo G.S. Piancamuno – Memorial Angelo Falappi. Il comasco classe 2006, che nelle categorie giovanili ben si comportava anche in mtb, ha preceduto in un finale concitato l’umbro Mattia Proietti Gagliardoni (Team Franco Ballerini) e il friulano Andrea Bessega della Borgo Molino Vigna Fiorita (nella foto, il podio).
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Nel corso del secondo dei sei giri pianeggianti da 15 km si avvantaggiano in quattro: Cristian Bonini (Gs Aspiratori Otelli), Andrea Rinaldi (SC Romanese), Dmytro Savchenko (Gs Massi) e Giovanni Rapporti (Faizane Csz Sandrigo). Il loro tentativo termina una trentina di chilometri più tardi, con il gruppo ormai proiettato verso l’attacco alla salita.
Tutto si gioca negli ultimi 11 km che portano al laghetto di Montecampione. Il primo ad affrontare in testa la salita è Simone Galbusera (Pool Cantù GB Team), al cui inseguimento, con un ritardo di una ventina di secondi, si portano quattro atleti.
Nell’ultimo, impegnativo chilometro, caratterizzato da un lungo rettilineo al 9% di media, il vicecampione italiano Proietti Gagliardoni si gioca il tutto per tutto, staccando gli altri atleti e piombando a doppia velocità sul battistrada, il quale tuttavia dimostra di aver gestito al meglio le forze riuscendo a resistere al ritorno del corridore umbro per poi staccarlo nuovamente in vista del traguardo.
Terzo posto per il friulano Andrea Bessega (Borgo Molino Vigna Fiorita), che ha tagliato il traguardo con un ritardo di una ventina di secondi.
«Vincere qui è tanta roba, anche in virtù del lotto di atleti presenti al via», conferma Simone Galbusera. «Già l’anno scorso avevo fatto questa salita e mi era piaciuta tanto. Il momento decisivo è stato probabilmente l’ultimo giro in pianura prima della salita, quando è nata una fuga in cui sono stato bravo a rientrare con altri atleti. Questo mi ha permesso di attaccare l’ascesa con un po’ di margine sul gruppo, un vantaggio che mi ha permesso di gestire al meglio gli ultimi 10 km. Nel finale mi rendevo conto che da dietro stavano rientrando, ma quando sono stato raggiunto da Mattia Proietti Gagliardoni ho visto che anche lui era a tutta, visto che aveva fatto il forcing per rientrare; così ho impostato la mia volata lunga, cercando di non dargli modo di recuperare. Alla fine la strategia si è rivelata giusta».
Media km/h: 36,48
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