Julian Alaphilippe vince la Freccia Vallone e interrompe l’egemonia di Valverde
HUY (BELGIO) – Ventun’anni dopo Laurent Jalabert nel 1997, un francese torna a vincere la Freccia Vallone. È Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors) che interrompe lo strapotere dello spagnolo Alejandro Valverde (Movistar Team) che oggi cercava la quinta vittoria consecutiva sul Mur de Huy, la sesta assolta, ma ha dovuto accontentarsi, questa volta, del secondo posto. Terzo, a sorpresa, il belga Jelle Vanendert (Lotto Soudal).
Una Freccia Vallone bellissima, combattuta, che ha vissuto un finale decisamente più movimentato rispetto al passato, anche grazie al coraggio di Vincenzo Nibali e altri compagni di fuga che per diversi minuti hanno messo in discussione anche il possibile rientro del gruppo, che però poi è riuscito a riportare i favoriti a giocarsi le proprie carte sul Muro.
Da percorrere 198,5 chilometri. Corsa subito vivace, fin dai primissimi chilometri. Vanno all’attacco prima in sei, poi diventano otto e prendono il largo. Si tratta di Romain Hardy (Fortuneo), Anthony Roux (Groupama-FDJ), Cesare Benedetti (Bora – hansgrohe), Anthony Perez (Cofidis), Romain Combaud (Delko Marseille), Patrick Müller (Vital Concept), Kevin van Melsen (Wanty-Groupe Gobert) e Antoine Warnier (Aqua Protect Veranclassic). Il loro vantaggio massimo raggiunge i 5’15” appena prima dei 50 km di corsa.
Il gruppo poi recupera il terreno perso e va a riassorbire i fuggitivi al primo passaggio sotto il traguardo, sul Muro di Huy, ma subito si sgancia un gruppetto di una ventina di corridori, nel quale c’è anche Vincenzo Nibali (Bahrain Merida). Proprio il siciliano è autore anche oggi di una prova superlativa e a tratti sorprendente. Infatti, si inserisce in un interessante quintetto che prende il comando della corsa nei chilometri finali.
Con Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), c’è ancora anche l’altro italiano Cesare Benedetti (Bora – hansgrohe), anche oggi encomiabile, poi l’australiano Jack Haig (Mitchelton-Scott), il francese Anthony Roux (Groupama-FDJ), l’estone Tanel Kangert (Astana) ed il tedesco Maximilian Schachmann (Quick-Step Floors).
Questo quintetto guadagna secondi preziosi e per lunghi momenti fa credere che questa Freccia Vallone possa avere un epilogo diverso dal solito e che i principali indiziati per il successo possano essere rimasti tagliati fuori. Ma non è così. In primis perchè il drappello dei battistrada, nei chilometri finali, si sfalda. Prima si staccano Roux e Benedetti, quest’ultimo paga ovviamente le fatiche già profuse nella fuga precedente. Poi Nibali e Kangert perdono le ruote di Schachmann e Haig e vengono riassorbiti dal gruppo dei migliori a 1,2 km dall’arrivo.
Tutto si decide sul Mur, come previsto. Haig si arrende, Schachman prosegue e fa da punto di riferimento per gli inseguitori e soprattutto per il suo capitano. Jelle Vanendert (Lotto Soudal) fa l’andatura nelle ultime centinaia di metri, Valverde non è reattivo come suo solito. Scatta allora Alaphilippe che guadagna una manciata di metri, sufficienti per resistere al prepotente ritorno del murciano e per vincere la sua prima Classica Monumento della carriera.
Julian Alaphilippe (classe 1992) aveva ottenuto finora due secondi posto alla Freccia Vallone, nel 2015 e 2016, un secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi 2015 e uno al Giro di Lombardia 2017, mentre era arrivato terzo alla Milano-Sanremo 2017. Rotto il ghiaccio ora festeggia la quarta affermazione personale della stagione e si candida come uno dei grandi favoriti anche per la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica prossima.
ORDINE D’ARRIVO:
1 Julian Alaphilippe (Fra) Quick-Step Floors 4:53:37
2 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:04
3 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 0:00:06
4 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott
5 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
6 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo
7 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
8 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors
9 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
10 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:00:12
(Servizio a cura di Giorgio Torre)