Vincenzo Nibali ancora re de Il Lombardia. Vittoria numero 50 da professionista
COMO (CO) – Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) ha vinto la 11esima edizione de Il Lombardia. Fantastico assolo del siciliano che è andato all’attacco sulla salita di Civiglio e poi ha fatto la differenza in discesa tagliando in perfetta solitudine il traguardo di Como (foto Photobicicailotto). È la cinquantesima vittoria da professionista per il siciliano. È il secondo successo in carriera per Nibali nell’ultima Classica Monumento della stagione dopo che già nel 2015, su questo stesso traguardo di Como, si era aggiudicato Il Lombardia. Secondo posto per il francese Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors) e terzo l’italiano Gianni Moscon (Team Sky).
Il caloroso abbraccio dell’appassionato pubblico della città di Bergamo dà il via alla “Classica delle foglie morte” 2017. Sono tanti i campioni al via pronti a darsi battaglia sui 247 km da Bergamo a Como, su un percorso molto selettivo che propone 4.000 m di dislivello.
Dopo pochi chilometri dal via, sotto l’impulso di Davide Ballerini (Androni Sidermec) e Jacques Jense Van Rensburg (Dimension Data), nasce la prima fuga della giornata alla quale si aggiungono subito anche Lorenzo Rota (Bardiani CSF), Matthias Le Turnier (Cofidis), Pier Paolo De Negri (Nippo Fantini De Rosa) e Lennard Hofstede (Sunweb). Il gruppo dà il via libera e sul Colle Gallo – prima salita di giornata – il loro vantaggio è già superiore ai 10 minuti. La punta massima raggiunge i 12 minuti. Poi il gruppo si organizza e le squadre dei favoriti iniziano a ridurre il gap.
Quando i sei battistrada iniziano la salita del Ghisallo hanno solamente un paio di minuti di vantaggio sul gruppo. Dopo le prime rampe escono dal gruppo all’inseguimento dei battistrada Mikael Cherel (AG2R La Mondiale), Laurens De Plus (Quick-Step Floors) e Primoz Roglic (Team Lotto NL – Jumbo). Grande azione del francese Cherel che recupera tutti gli altri fuggitivi, compreso Le Turnier che aveva allungato solitario al comando, scollina per primo in cima al Ghisallo e si lancia deciso in discesa. Suonano come sempre le campane al passaggio della corsa dal Santuario della Madonna dei Ciclisti e il gruppo transita con un ritardo di 1’13”.
In fondo alla discesa Mikael Cherel (AG2R La Mondiale), Laurens De Plus (QuickStep Floors) e Mathias Le Turnier (Cofidis) compongono un nuovo terzetto di testa. Alle loro spalle si forma diversi gruppetti inseguitori, i più immediati sono Le Turnier, Roglic e Valerio Conti (UAE Team Emirates).
La corsa vive un altro dei suoi momenti clou sulla salita del Muro di Sormano ed è ancora il transalpino Cherel ad attaccare. Scollina per primo e si lancia in discesa. Il primo inseguitore è De Plus, a 14”, poi a 22” ci sono Le Turnier, Roglic e Conti. Il gruppo è segnalato a 43”. De Plus si prende qualche rischio di troppo nell’ultimo tratto di discesa ed è protagonista di una paurosa caduta che lo fa finire oltre il guardrail. Il belga della Quick-Step viene immediatamente soccorso dai sanitari ed è costretto a lasciare la corsa. Fortunatamente le sue condizioni non appaiono gravi.
Quando mancano 36 km alla conclusione Cherel ha aumentato il proprio vantaggio a circa un minuto, ma tra lui ed il gruppo ci sono ora Alessandro De Marchi (BMC) e Philippe Gilbert (Quick-Step Floors) e in un secondo momento arriva anche Pello Bilbao (Astana). A poco più di 25 km dalla conclusione i tre inseguitori raggiungono Cherel e quindi si forma un quartetto al comando della corsa.
È il forcing della FDJ ha riportare sotto il gruppo che torna compatto a oltre una ventina di chilometri dall’arrivo. Inizia la salita di Civiglio e va all’attacco il Alexis Vuillermoz (AG2R). Allora iniziano a muoversi anche i big e sono Nibali e Nairo Quintana (Movistat Team) in prima persona ad andare a chiudere sul francese.
Attacca anche Gianni Moscon con Sam Oomen (Sunweb), ma è ancora Nibali, in tandem con Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac), a ricucire. Approfitta di un momento di stallo Thibaut Pinot (FDJ) che allunga al comando. Lo insegue Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale). Ma a 17 chilometri dall’arrivo ecco l’attacco di Vincenzo Nibali che in un batter di ciglio supera il lucano e si riporta su Pinot. I due si buttano verso il traguardo ed è proprio nella tecnica discesa verso Como che lo “Squalo dello Stretto” compie il suo capolavoro, togliendosi di ruota Pinot. Sull’ultima erta verso San Fermo della Battaglia Nibali aumenta il proprio vantaggio. Alle sue spalle un affondo del campione italiano Fabio Aru (Astana) porta via un selezionato gruppetto dal quale in salita emerge Alaphilippe che a sua volta va a superare Pinot e si lancia all’inseguimento del battistrada. Ma è troppo tardi, ormai.
Nibali è lanciato verso un altro meraviglioso successo, piomba sorridende su Lungo Lario Trento, inciata il pubblico, vuole sentire gli applausi e sono meritati per questa nuova grande impresa di un campione. Alaphilippe si prende la piazza d’onore. E Gianni Moscon conferma una volta di più il suo talento cogliendo uno straordinario terzo posto nella volata dei battuti.
Il vincitore Vincenzo Nibali, dopo la linea del traguardo, ha dichiarato: “La squadra mi ha sostenuto alla grande. Avevo un’ottima condizione in questo finale di stagione. Alla fine ho ottenuto una grande vittoria. Non potrei chiedere di più. Non era facile ripetere quello che ho fatto due anni fa. È stato ancora più difficile questa volta perché tutti mi davano come favorito. Vincere una Monumento è sempre un grande successo. Volevo coronare una stagione con molti buoni piazzamenti. Sono felice di esserci riuscito”.
SFOGLIA LA FOTOGALLERY (foto Photobicicailotto e dal Ghisallo Fabiano Ghilardi)
ORDINE D’ARRIVO:
1 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 6:15:29
2 Julian Alaphilippe (Fra) Quick-Step Floors 0:00:28
3 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:00:38
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:00:40
8 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:42
9 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team 0:00:47
10 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb
(Servizio a cura di Giorgio Torre)